Un’alternativa per chi non ama le siepi di conifere.

La bellezza del lauroceraso.

I fiori e le piante sanno sempre stupire per le loro diversità e per le innumerevoli proprietà che le contraddistinguono. La bellezza è un concetto soggettivo, direttamente legato a come i nostri sensi percepiscono queste proprietà e di conseguenza a quali emozioni e sensazioni suscitano in noi. Ma se è vero che esiste una realtà soggettiva è altrettanto vero che ne esiste una oggettiva. Quella del lauroceraso è caratterizzata dalla sua semplicità. È un arbusto sempreverde, molto resistente e capace di crescere rapidamente (almeno mezzo metro all’anno). Le piante, che andranno disposte ad una distanza di 60 – 70cm tra loro, crescendo, daranno origine ad una fitta trama di foglie dalle varie tonalità di verde. Solitamente la parte superiore delle foglie, oltre ad essere caratterizzata da un verde più scuro rispetto a quella inferiore, più chiara e più ruvida, si presenta anche lucida e liscia al tatto. Con questa pianta si possono creare siepi di lauroceraso alte o basse per decorare spazi o delimitare aree. Esistono diverse specie di lauroceraso, che seppure simili tra di loro, presentano differenze morfologiche già ben visibili quando la pianta è ancora nel vaso. Per avere un’idea delle varie tipologie e per avere una idea dei prezzi del lauroceraso, il consiglio che vi diamo è quello di vederle in un vivaio od in un negozio specializzato. Successivamente, queste tipologie di arbusti dovranno essere trasferiti in terra in periodi ben definiti (settembre/ottobre oppure aprile/maggio).

Sculture di lauroceraso.

Solitamente con le siepi di lauroceraso non è possibile fare sculture o modellarle come saprebbe fare Edward mani di forbice (n.d.r.: per questa finalità si addice di più il bosso!): tendenzialmente la loro forma dopo la crescita viene quasi sempre mantenuta regolare e geometrica. Nonostante questo, il taglio va fatto con molta cura: bisogna evitare il cosiddetto effetto onda, ossia zone di taglio più profonde rispetto alle altre. Inoltre, per averne la massima cura, sarebbe più opportuno farlo a mano con i “forbicioni” per evitare la lacerazione delle foglie (che non si può evitare a causa delle lame se viene utilizzato il tagliasiepi elettrico). Un consiglio molto importante è quello di potare la siepe tra la fine maggio e giugno (sempre dopo la fioritura).

La fioritura del lauroceraso – c’è ma la vediamo sempre meno.

Una siepe di lauroceraso ben rifinita è sicuramente appagante per la vista e trasmette una sensazione di ordine. Purtroppo, però non è tutto oro quello che luccica. Molte persone, infatti, non hanno mai visto questa pianta in fioritura. Il motivo, purtroppo, è che per tenere la siepe in ordine, con dimensioni compatte a portata di giardino (questo arbusto di grandi dimensioni può raggiungere anche i 7 metri di altezza), questa viene tagliata in media tre volte all’anno; le ripetute potature limitano il potenziale della stessa che in qualche modo rimane “sacrificata” e non ci può offrire i suoi fiori (hanno la conformazione a racemo ed oltre ad essere belli hanno un profumo intenso che attira gli impollinatori).

Il nemico più diffuso del lauroceraso: l’oidio (detto anche il Mal Bianco).

Frequentemente capita di vedere siepi di questo arbusto, dove le foglie non corrispondono alla descrizione dei paragrafi precedenti. Quando su di esse si notano strani buchi, foglie leggermente arricciate ed una patina bianca nella parte inferiore, siamo in presenza di un fastidioso fungo, denominato oidio. Si tratta di una malattia fungina che va trattata con celerità per evitare che le foglie diventino brune e secchino. Una delle cause di questa malattia è la potatura eseguita nel periodo errato e troppo violentemente: questo espone i ricacci a malattie fungine e parassiti. Per sconfiggere questa malattia, in commercio esistono numerosi fungicidi (chimici) specifici, anche se vi consigliamo, per quanto possibile, di prevenirla con gli accorgimenti descritti in precedenza ed eventualmente di valutare dei rimedi naturali (per migliorare l’impatto sull’uomo e sulla natura).